corsi di parkour e movimento

Il parkour e il movimento, per noi, sono strumenti per conoscere meglio sé stessi e coltivare un corpo e una mente forti, capaci e, soprattutto, sani. 

I nostri corsi sono dedicati a chiunque abbia il desiderio di approfondire la disciplina e/o lo studio del proprio corpo, in ottica di ricerca continua,

a qualsiasi età e a qualsiasi livello.

 

NB: considerati i principi comuni delle pratiche, i corsi sono pensati per essere combinati tra loro, in modo da avere un approccio al movimento completo.


Parkour per adulti

Se sei arrivato/a qui vuol dire che qualche idea sul parkour te la sei già fatta, quindi concentriamoci sullo sfatare i miti più comuni.

Il parkour NON è pericoloso: o meglio, non più di attraversare la strada, andare in bici, o guidare un auto a più di 30km/h. Salti sui palazzi e acrobazie assurde sono "parkour" quanto rally e formula uno sono "guidare un auto". Questo non significa che un praticante esperto non sia in grado di farli, ma piuttosto che, almeno per noi, ha senso esporsi a certi rischi solo per necessità. Insomma, se il palazzo va a fuoco e devo salvarmi o salvare un bambino, salto tutti i tetti che vuoi, ma se mi devo allenare non ci penso neanche. 

Il rischio NON va evitato: non sempre. Va misurato, piuttosto. Confrontarsi con il rischio ci permette di reclutare tutte le nostre risorse fisiche e psicologiche e ci aiuta ad esplorare i nostri limiti e a misurare le nostre abilità. Rischiare troppo non vale la pena. Cos'è troppo? Dipende da persona e dall'esperienza. Per un neopatentato può essere troppo immettersi nel traffico della tangenziale, un guidatore esperto in Germania può guidare serenamente ai 200km/h in autostrada, ma può anche decidere di fermarsi ai 130.

Il parkour non è un'attività "da ragazzini": eccezionale anche per loro, ma in modo diverso. Difficilmente se ne coglie tutta la profondità se si è troppo giovani. Fin dalle origini, per quanto recenti, i fondatori dell'Art Du Deplacement (l'arte dello spostamento) hanno insistito per descrivere il parkour come una disciplina per la mente e per il corpo, come lo sono le arti marziali. D'altra parte, è anche vero che le arti marziali vantano secoli o millenni di storia e sviluppo, mentre il parkour è ancora alla prima generazione. Per compensare questo divario, da anni mi dedico allo studio di diverse discipline orientali, prime tra tutti lo Hatha Yoga e il Kalaripayattu (l'arte marziale più antica al mondo, da cui deriva il Kung Fu), per integrarne i principi nella pratica dell'arte dello spostamento. 

Il parkour si fa per strada: non perché non si vuole investire in strutture, ma perché il suo motto è "essere forti per essere utili", ispirato all'Hebertismo, e per essere utili la pratica si deve misurare con il contesto reale, fatto di cemento, terra, caldo, freddo, sole e pioggia. Uno dei grandi insegnamenti del parkour è l'adattamento: se adattiamo l'ambiente al parkour, viene perduto.

Nel nostro corso di parkour lavoriamo su tutti gli aspetti "classici" della disciplina (tecniche, valori e qualità del movimento), aggiungendovi alcuni principi delle discipline orientali e del movimento naturale. 

Movimento Naturale

Il concetto di movimento naturale appare indipendentemente in oriente e in occidente quando ci si addentra nelle profondità del lavoro sul gesto, in qualsiasi disciplina. Io personalmente ho iniziato ad esplorarlo con il parkour, per poi perfezionarlo con lo yoga, ma l'ho subito ritrovato anche nei primi incontri di arti marziali cinesi con il maestro Dante Basili

Il movimento naturale non guarda alle tecniche, ma le tecniche guardano al movimento naturale. I principi del movimento naturale sono lo studio, l'esplorazione e la conoscenza del corpo e dei suoi limiti, la ricerca costante dell'efficienza del movimento, della coerenza tra le membra, in particolare tra le articolazioni, e l'eleganza. Nel movimento naturale i movimenti vanno scoperti, non imparati. Le tecniche, come le sequenze tradizionali, sono tracce, indicazioni di ricerca lasciate da qualcuno con più esperienza di noi. Il compito del praticante di movimento naturale è esplorarne le forme alla perfezione, utilizzandole per plasmare il proprio corpo in direzione della sua forma migliore e poi adattarle alle proprie caratteristiche fisiche.

Nel corso di movimento naturale lavoriamo sullo studio delle singole articolazioni, sull'atteggiamento posturale statico e dinamico, sulla relazione con gli altri e sui pattern di movimento fondamentali a corpo libero, sul piano.

Condizionamento naturale (Calisthenics adattato)

Condizionare significa predisporre il corpo ad un determinato sforzo. Il condizionamento naturale è l'artigianato della preparazione fisica. Mentre l'obiettivo dei condizionamenti specifici, del calisthenics classico e del body building è sviluppare il corpo secondo delle caratteristiche canoniche, come la massa, la forza assoluta e la definizione, l'obiettivo del condizionamento naturale è sviluppare un corpo forte, agile, capace e sano secondo le caratteristiche fisiche peculiari di ognuno. In altre parole, portare ogni corpo alla sua forma migliore per la vita. Gli animali sono l'esempio perfetto: un orso polare nella sua la forma migliore è grosso, fortissimo e grasso, una mangusta è piccola, velocissima e magra. Alcuni corpi sono predisposti a sviluppare una grande massa, altri no. Quello che conta è lo stato di salute del corpo e la qualità delle sue risposte agli stimoli con cui si confronta.

Nel corso di condizionamento naturale lavoriamo sullo sviluppo armonico e integrato di tutto il corpo, considerando tutte le capacità motorie generali (forza, velocità e resistenza) e coordinative e sulla mobilità, nel rispetto dei limiti imposti da una corretta postura.


Hatha Yoga

Per concludere l'offerta, la disciplina psicofisica per eccellenza. Lo Hatha Yoga, per quello che ci è stato insegnato, è tradizionalmente una disciplina "alchemica" finalizzata allo scioglimento dei blocchi fisici, emotivi e mentali, alla trasformazione della mente e del corpo e al risveglio di kundalini, che potrebbe essere definita come l'innata intelligenza della natura nel corpo.

Dal punto di vista tecnico, la pratica consiste nell'esecuzione di posizioni e sequenze che vanno a stimolare i marma, punti fisici in cui si incontrano nadi (canali) di vario genere (vene, arterie, nervi, muscoli ecc.), accompagnate da dei bandhamudra, contrazioni dei diversi diaframmi e gesti delle mani o del corpo che stimolano determinati spostamenti dei liquidi al suo interno, visualizzazioni e suoni, che aiutano a percepire e armonizzare i diversi organi e apparati.

In parole povere, quello che è importante capire per una pratica corretta e consapevole è che lo Hatha Yoga è ricerca e trasformazione: ricerca perché lo sforzo più importante che viene richiesto al praticante è di affinare la propria percezione, trasformazione perché gli effetti delle pratiche modificano a poco a poco il nostro corpo e la nostra mente e con essi la nostra esperienza della realtà, che bisogna essere pronti a lasciar andare.

Nel nostro corso di Hatha Yoga lavoriamo su tutti gli aspetti della disciplina attraverso le tecniche operative tradizionali che ci sono state insegnate, con cura, pazienza e dolcezza.

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